CITAZIONE (Madma @ 21/6/2018, 16:39)
Stasera danno un film singolare sulla figura di Robin Hood.
Io di sicuro non l'ho mai guardato, per il resto non so se si tratti anche della prima volta che mi ci imbatto, o se mi era già capitato qualche riferimento ad esso in passato.
Il film in questione è
Robin e Marian, pellicola vecchiotta (del 1976) che vede come protagonisti
Sean Connery nei panni del bandito di Sherwood e
Audrey Hepburn che interpreta invece Lady Marian (il terzo volto più piccolo nella locandina è invece quello di
Robert Shaw, che ha impersonato lo sceriffo di Nottingham):
(IMG:
https://movieplayer.net-cdn.it/images/2003...arian-31540.jpg)
L'impressione che si ha è che il film si discosti dall'approccio che di solito si dà alla leggenda di Robin Hood: già il titolo sembra quasi quello di un dramma teatrale più che di un film avventuroso, si deve pensare poi che gli attori protagonisti avevano già la piena maturità anagrafica al momento delle riprese, con più di 45 anni per entrambi, mentre siamo abituati a pensare a Robin e Marian come 2 baldi giovani, impegnati in avventure e in un storia d'amore fresca e romantica... Qui invece sembra di trovarsi in un film più "maturo" e dove in primo piano c'è un amore stabile, e queste sensazioni trovano poi conferma nella breve spiegazione con la quale si apre la voce della Wikipedia dedicata al film:
Il film crepuscolare è caratterizzato da una sensazione di malinconia, sottolineata scenograficamente nella fotografia dall'uso di toni seppiati. Al contrario di narrazioni e film sulla figura leggendaria di Robin Hood ricchi di avventura, densi di scontri e inventive, Robin e Marian si concentra sulla fisicità dei due personaggi e il mutare del tempo.Quindi...sembra si tratti della storia di Robin Hood narrata sotto una diversa luce, per tematiche ma anche a livello pratico, vista questa scelta dei toni delle immagini usati volutamente.
Preferisco non andare avanti nella lettura sulla Wikipedia, non penso che stasera lo guarderò ma leggerne la trama in anticipo temo brucerebbe in anticipo questo approccio diverso, che sarei curioso di analizzare.
Se qualcuno è interessato, l'appuntamento di stasera è per le 21.05 su Rai Movie.
Ieri cercavo questo post ma non riuscivo a trovarlo...volevo segnalare che il film stava andando in onda in prima serata, nuovamente su Rai Movie!
Mi dispiace di non essere riuscito a segnalarlo.
Io però, incuriosito da ciò che se n'era detto tempo fa, ho provato a guardarlo, ma confesso di essere rimasto deluso.
Costumi e ambientazioni non erano affatto male, forse le riprese erano troppo statiche e c'era scarso movimento, ma è pur sempre un film girato negli anni 70 che rispondeva a canoni diversi rispetto ad adesso, e personalmente apprezzo lo stile
vintage...però la questione di analizzare la vita di Robin Hood nella sua parabola discendente dopo i fasti della giovinezza era troppo evidente, a tratti quasi parodistica.
Sembrava che si volesse girare un film su Robin Hood e i suoi compari "nella terza età", ponendo fin troppa enfasi sull'essere invecchiati e il non poter/voler più fare come un tempo. Ok, si ottiene così un effetto malinconico com'era nelle intenzioni della produzione del film, ma la trama non si snoda con naturalezza in questo ambito, e diventa a più riprese involontariamente comica: se avete presente, è come quando in un episodio dei Simpson raccontano una storia ambientata anni dopo, così tutti i personaggi sono esattamente gli stessi ma più vecchi, e si fanno continui riferimenti ed escamotage comici sul loro essere meno aitanti, più grassi, inadeguati.
Oltre a questa caratteristica di fondo che in generale non mi ha attirato, non si capiva dove la storia sarebbe andata a parare, e pur avendo visto credo più di mezzo film non riuscivo ad immaginare quali fossero gli intenti finali...anzi fino a quel momento il ritmo era stato davvero scarso, e nonostante un affrettato assalto ad un castello per liberare delle monache, dalla pellicola trasparivano una tranquillità ed una pacatezza che, unite al clima assolato e secco (forse un po' troppo per la verdeggiante Inghilterra), davano un tono non dissimile a delle scampagnate per organizzare dei picnic.
Spiacente ma per me è stato scarso.
Ultima postila "tecnica": la morte di Re Riccardo all'inizio del film è davvero troppo assurda, ci sta benissimo che sia morto in pratica per l'infezione causata dalla famigerata freccia che l'ha colpito al collo prima che potesse tornare in Inghilterra, ma COME quella freccia lo colpisce in questa pellicola...