Guardato, facendo a botte col sonno...
Per fortuna è stato abbastanza breve, nemmeno un'ora. Per fortuna solo per le mie palpebre però, me l'aspettavo più lungo e approfondito, mentre mi ha dato l'idea di essere soltanto un piccolo documentario celebrativo per il trasferimento dei Bronzi, con pochi contenuti. I mezzi di cui dispone la troupe di Ulisse sono maggiori, se fosse stata una regolare puntata del ciclo e non una puntata speciale sarebbe venuta meglio.
E quindi pochi contenuti, dicevo: per lo più sono state mostrate immagini del recupero delle statue dal fondo del mare, ma come specificato subito non erano di certo le originali, bensì era una drammatizzazione "anticata" come fossero filmati dell'epoca, ormai esistono filtri di tutti i tipi per dare a video e foto qualsiasi tipo di effetto, e di sicuro non è stata una grossa fatica...
Ma poco altro, come brevi cenni di storia su Grecia antica,
polis greche e Magna Grecia, piccole interviste ai restauratori che hanno illustrato insieme ad Alberto Angela alcune caratteristiche dei Bronzi, come la composizione di più parti saldate insieme (occhi, bocca, denti, capelli...) e le differenze tra le opere che fanno pensare che possano essere di fattura e provenienza diversa...certo, i Bronzi sono solo 2, e anche volendo illustrare (come è stato fatto) un confronto con altre statue del genere, l'ambito è ristretto, ma mi aspettavo maggiori approfondimenti.
Qualche spunto interessante c'è stato però. Ignoravo ad esempio che, stando a quanto hanno detto, le statue in leghe di bronzo erano molte nell'antichità classica, si è parlato di 5000 statue ad Olimpia...! E che, in una sorta di gerarchia di importanza, erano anche più importanti e pregiate di quelle di marmo, e più particolareggiate perchè "componibili", come nel caso dei Bronzi appunto che, specie nel viso, hanno parti saldate, anche di materiale diverso se necessario, che rendono le differenze cromatiche. Però di queste statue sono a noi giunti ben pochi esemplari, perchè molte sono state fuse per ricavarne armi ed utensili.
Poi alcune informazioni sugli equipaggiamenti dei soldati greci, gli
opliti, il cui nome deriva dal loro scudo rotondo, l'
oplon (o
hoplon), e sul sistema di combattimento della
falange (i Bronzi erano equipaggiati come opliti e mancano loro lancia e scudo, come dimostrano le saldature sulle braccia); simpatico anche il discorso sulla durata delle battaglie (che si applica credo a tutti i combattimenti del passato, anche a quelli del Medioevo in larga parte), nelle quali si combatteva a ondate successive, con fasi di combattimento corpo a corpo che duravano anche pochi secondi, per poi tornare a debita distanza dal nemico, e in questo modo una grande battaglia durava da mattina a sera, non i classici pochi minuti che ci sono mostrati nel film.
Alla chiusura del documentario, Alberto Angela ha risposto ad un interrogativo particolare: parafrasando le sue parole...perchè i Bronzi, nonostante la loro altezza (1.98 m per la statua A, quella definita "il giovane", la statua con la capigliatura e la barba più elaborate nella foto in alto, e 2.05 m per la statua B, "il vecchio", nella foto che allego in basso), la loro bellezza e il loro fisico letteralmente scultoreo, ce l'hanno piccolo??
Alberto ha spiegato che i soggetti dei Bronzi sono ideali, nella corporatura come nell'altezza (erano molto più alti anche dell'altezza media dei greci dell'epoca), e anche nella grandezza dei genitali sono stati volutamente rappresentati così, perchè genitali di dimensioni maggiori avevano, nella cultura dell'epoca, una connotazione barbarica. Insomma, per la serie "piccolo è bello". Boh, contenti loro... XD