Guardata, devo dire che è stata davvero una puntata bellissima ed emozionante!
Una metà è stata tutta dedicata a Cicerone e al caso giuridico che affrontò in gioventù, quella dell'accusa di parricidio contro Roscio: con una linea di difesa spregiudicata e temeraria, riuscì ad avere la meglio dell'avvocato suo avversario (non ricordo purtroppo il nome) e a scagionare Roscio, facendo ricadere la colpa dell'omicidio su Trisogono, liberto di
Silla che, grazie anche all'aiuto di un cugino di Roscio, aveva ordito questo complotto allo scopo di requisire le fattorie del padre assassinato. Storia resa molto bene, sia per la qualità del solito piccolo sceneggiato, sia per le tematiche, un caso appassionante dove hanno prevalso la giustizia e il senso dell'onore. E' stato un bel racconto, a scuola anche se si studia Cicerone non si ha mica modo di approfondire i suoi casi giuridici, al massimo si affronta una versione dal latino di una sua opera, ma non è di certo esaustiva!
Questo servizio invece ha messo in luce tante cose, anche alcune delle quali ero all'oscuro: anche se i processi erano numerosi nell'antica Roma e molto seguiti (tutti facevano causa a tutti, un po' quell'eccesso che si vede spesso nei telefilm americani!), potevano essere viziati in vari modi, come assoldando dei falsi testimoni che di mestiere facevano proprio quello, in cambio di compensi in denaro! Ma per contrastare tali abusi, era stata emanata una legge per combattere le false testimonianze: se la falsa testimonianza veniva dimostrata, al reo veniva applicato in fronte un marchio a fuoco di una lettera K, ad indicare che era un
kalumniator, un calunniatore!
In questa storia, l'intervento di Cicerone era stato richiesto da Cecilia Metella, donna influente dell'epoca che chiese all'avvocato la difesa di Roscio. Non si sa molto di lei, ma il suo ascendente sulla società romana si può sicuramente scorgere nel suo imponente
mausoleo, una grande struttura situata sull'
Appia Antica che ha fatto da tomba alle sue ceneri, e che in epoca medievale è diventata anche un castello, come mostrano le merlature e altre strurrure aggiunte successivamente, come una chiesa:
Per narrare il caso di Cicerone si è fatto ricorso esclusivamente ai suoi scritti (che probabilmente erano anche di parte
), poi sono stati affrontati in maniera scientifica altri 2 interrogativi, la datazione dell'
eruzione del Vesuvio del 79 d.C. (quella che distrusse Pompei ed Ercolano) e il caso dei 54 scheletri di cui accennavo sopra. Per l'eruzione, il dilemma era: è avvenuta il 24 Agosto o il 24 Ottobre? La datazione che abbiamo ci viene da una lettera di
Plinio il Giovane a
Tacito, ma di questa lettera ci sono giunte copie medievali e non l'originale, e tra le varie versioni si distinguono quella dove viene detto che l'eruzione è avvenuta in estate e quella dove si parla invece di autunno...a causare quest'ambiguità sarà stato un errore nella copia di qualche monaco amanuense, ma se fino a tempi recenti si accettava maggiormente la tesi estiva, alcuni significativi ritrovamenti archeologici che includono della frutta secca, un braciere, vino appena sigillato per l'invecchiamento e una certa moneta databile, fanno proprio pensare che l'eruzione sia avvenuta in autunno.
Per i 54 scheletri sono scesi in campo antropologi forensi con tecniche degne dei telefilm di CSI: in base all'analisi delle ossa e dei denti, si è potuto capire che si trattava di uomini vichinghi e non inglesi, di guerrieri, ma è rimasta un po' incerta la collocazione dell'avvenimento. Esclusa la
battaglia di Maldon del 991 (oltre alla decapitazione non c'erano ferite) ed il
massacro di San Brizio del 1002 voluto dal
re Etelredo II per eliminare tutti i danesi (si trattava di esecuzioni sommarie, non delle fini decapitazioni di questo caso), rimane solo l'ipotesi della punizione di mercenari: i vichinghi/danesi, passati alle dipendenze inglesi come mercenari e tornati dalla parte dei vichinghi perchè avevano ricevuto una somma maggiore, furono catturati e giustiziati dagli inglesi a causa di questo doppio tradimento. Certo che lo "studio" sull'affilatura della lama usata per le decapitazioni, utilizzando come cavie i corpi di animali da macelleria (agnelli mi sembra), era molto in stile dei programmi di DMAX, che è un canale del digitale terrestre se non lo conoscete.
Non sto a riassumere anche il resto, ma ripeto che è stata davvero una bella puntata, molto piacevole da seguire.
PS Adoro sempre gli sceneggiati che usano nel corso di questi programmi, sarebbe bello sapere quali sono, anche perchè ho maturato un certo gusto per i film un po' vecchi che di solito utilizzano... Anche se stavolta ho riconosciuto subito qualche fotogramma de
Il nome della rosa. L'attore che impersonava Cicerone mi sembrava invece uno che ho visto poco tempo da in una puntata di un telefilm poliziesco, e faceva la parte di un omicida con credenze esoteriche e tendente al cannibalismo!