Ecco una
notizia riportata da
Il Fatto Quotidiano (datata 28 Agosto), portata alla mia attenzione da FeL in
questo post di Facebook; in sintesi, si parla di
molteplici situazioni in cui gli attuali discendenti di antiche casate nobiliari italiane più o meno famose richiedono il riconoscimento di tasse e possesso di terre e immobili, basandosi su diritti ancestrali, vecchi accordi e leggi, anche risalenti al Medioevo! L'immagine che ho allegato è stata presa a caso, e proviene da
questa pagina (a giudicare dal nome dell'immagine, direi che si tratta della corte di
Filippo il Bello, re di Francia del XIII-XIV secolo)...mi sembrava si adattasse bene a mostrare l'idea di antica corte nobiliare.
Comunque, l'articolo verte sui casi sempre più numerosi di richieste che gli attuali discendenti di antiche casate nobiliari avanzano ai comuni e allo stato italiano, per rientrare in possesso di terre e immobili che un tempo appartenevano alla famiglia e che sarebbero stati ingiustamente espropriati, o ceduti solo temporaneamente. Si va dai casi piuttosto azzardati, come quando nel 2009 una tale
Yasmin Aprile Von Hohenstaufen, discendente dell'Imperatore
Federico II di Svevia, pretendeva di entrare in possesso di
Castel del Monte, maniero pugliese la cui storia si intreccia con quella di Federico e ormai facente parte del patrimonio dell'Unesco, fino ad un caso più serio e recente: in
quest'altro articolo si legge di Walfredo
della Gherardesca (un
Ugolino della Gherardesca è citato anche da Dante nella Divina Commedia), la cui stirpe nobiliare inizia a comparire negli annali a partire dal X secolo, che ha richiesto al comune di
Castagneto Carducci (provincia di Livorno) la restituzione di 350 ettari di territorio, che sono quasi mezzo paese, ceduti in affitto in base ad accordi risalenti al 1849, e per i quali il comune non paga più la quota dovuta dal 1975!
O in alternativa la restituzione di 3 milioni di € dovuti...
E questa cosa sta andando avanti seriamente, tanto che il 31 Ottobre è prevista la prima udienza per la scottante questione, presso il tribunale di Lucca!
Ecco uno scorcio delle rovine del
castello di Donoratico, sito nell'omonima frazione del comune, che fu residenza dei della Gherardesca:
FeL ironizza al solito sulla questione, richiedendo che ai nobili sia immediatamente restituito quanto dovuto...
Ma quanto saranno legalmente valide queste richieste? Il segretario generale dell'
Associazione Storica della Nobiltà Italiana (o
ASNI, alla quale molte famiglie nobiliari italiane sono iscritte), Marco Lupis, non dice chi ha ragione (quello spetta ad un tribunale), ma prova a spiegare le ragioni di chi avanza queste richieste: al giorno d'oggi, i nobili sono normali cittadini italiani (legalmente la nobiltà non ha più alcun valore dalla fine della monarchia a quanto ne so, vedi
qui), la condizione di nobiltà non si accorda sempre con l'idea di benessere economico, e la crisi si fa sentire per tutti, così se alcuni nobili hanno saputo utilizzare i beni posseduti per diventare imprenditori, altri non sono stati così volenterosi (o fortunati), e vivono magari in ristrettezza, o soffrono degli alti costi di mantenimento di castelli e tenute, se ne possiedono. E così, anche se forse sono rivendicazioni anacronistiche, succede che i discendenti di antiche casate nobiliari richiedano all'improvviso i proventi di diritti di natura feudale caduti nel dimenticatoio per secoli...
Chissà come andrà a finire la storia di Castagneto!